IATA: necessario il rafforzamento della fiducia dei passeggeri per incoraggiare la ripresa dei viaggi post pandemia
La IATA invita i governi a collaborare con il settore del trasporto aereo per rafforzare la fiducia dei passeggeri attraverso una serie di misure che possano aiutare la ripresa del settore dei vaggi.
Secondo Alexandre de Juniac, direttore generale e CEO dell’associazione che riunisce gli operatori del trasporto aereo internazionale, una volta che la pandemia sarà contenuta il trasporto aereo dovrà fronteggiare due ostacoli saranno legati alla fiducia dei passeggeri: le preoccupazioni legate a fattori economici personali, e le proccupazioni relative alla sicurezza dei viaggi aerei.
“I governi e l’industria devono essere rapidi e coordinati con misure di rafforzamento della fiducia”, ha dichiarato de Juniac.
Un sondaggio sui viaggiatori recenti commissionato dalla IATA infatti ha rilevato che:
- Il 60% prevede che tornerà a viaggiare entro uno o due mesi dal contenimento della pandemia COVID-19, ma il 40% indica che potrebbe attendere almeno sei mesi;
- Il 69% ha indicato che potrebbe ritardare un ritorno ai viaggi fino a quando la situazione finanziaria personale non si stabilizzerà.
Le prime indicazioni di questo approccio cauto per il ritorno ai viaggi si riscontrano nei mercati domestici di Cina e Australia, dove i nuovi tassi di infezione da Coronavirus sono scesi a livelli molto bassi. In Cina la domanda interna ha iniziato a riprendersi una volta che il tasso di nuove infezioni ha raggiunto un valore a cifra singola. Se da metà febbraio il paese ha registrato una lenta ripresa, alla prima settimana di marzo il numero di voli interni ha raggiunto un plateau attestandosi a poco più del 40% rispetto ai livelli pre COVID-19. I fattori di carico molto bassi confermano che la domanda effettiva sia significativamente più debole. La sola Cina rappresenta circa il 24% di tutti i passeggeri che viaggiano sui voli interni.
In Australia domanda interna ha continuato a peggiorare anche dopo che il tasso di nuove infezioni è sceso a valore a cifra singola. In effetti, rileva la IATA, non vi è ancora alcun segno di ripresa (i voli interni totali sono al 10% dei livelli pre-COVID-19) anche nel momento in cui le nuove infezioni si stanno avvicinando allo zero. L’Australia rappresenta il 3% di tutti i viaggiatori che volano su rotte nazionali.
In una nota la IATA spiega che il comportamento dei mercati interni è un indicatore critico poiché la ripresa post-pandemia dovrebbe essere guidata proprio dai viaggi interni (vedi articolo), seguiti da quelli regionali e poi da quelli intercontinentali man mano che i governi rimuovono progressivamente le restrizioni.
“In alcune economie, la diffusione del COVID-19 ha rallentato a tal punto che i governi stanno pianificando di eliminare gli elementi più severi delle restrizioni di distanziamento sociale. Ma un immediato recupero dal catastrofico crollo della domanda di passeggeri sembra improbabile. Le persone vogliono ancora viaggiare. Ma ci stanno dicendo che vogliono chiarezza sulla situazione economica e probabilmente aspetteranno almeno qualche mese dopo ogni “via libera” prima di tornare a volare. Mentre i paesi revocano le restrizioni, le misure di rafforzamento della fiducia saranno fondamentali per ricominciare a viaggiare e stimolare le economie,” ha affermato de Juniac.
Questa settimana la IATA sta conducendo incontri con governi e partner del settore per iniziare a pianificare un eventuale riavvio del settore del trasporto aereo.
“L’attività passeggeri si è fermata con azioni governative unilaterali per fermare la diffusione del virus. Il riavvio del settore, tuttavia, deve essere costruito con fiducia e collaborazione. E deve essere guidato dalla migliore scienza che abbiamo a disposizione. Il tempismo è fondamentale. Dobbiamo iniziare a costruire un quadro per un approccio globale che dia alle persone la sicurezza di cui hanno bisogno per viaggiare di nuovo. E, naturalmente, questo dovrà essere sostenuto da misure di stimolo economico per combattere l’impatto di una recessione,” ha affermato de Juniac.
Oltre alle misure di rafforzamento della fiducia e di stimolo, la lenta ripresa aggiunge anche urgenza alla necessità di misure di aiuto finanziario di emergenza. La IATA stima che circa 25 milioni di posti di lavoro nel settore dell’aviazione e le relative catene del valore, incluso il settore turistico, siano a rischio nell’attuale crisi. Le entrate dei passeggeri dovrebbero essere di 314 miliardi di dollari al di sotto del valore del 2019 (-55%) e le compagnie aeree bruceranno circa 61 miliardi di liquidità nel solo secondo trimestre, poiché la domanda precipiterà dell’80% o più.
Redattore: Carlo Dedoni
Fonte della notizia: Ufficio Stampa IATA
Foto di copertina di Carlo Dedoni