Ryanair aggiorna le prospettive di mercato per il 2020: possibili tagli al personale e alle basi
Ryanair Holdings Plc oggi ha reso note le prospettive di mercato aggiornate con le previsioni di traffico per il primo trimestre dell’anno finanziario 2020 sottolineando che, a causa delle restrizioni di volo imposte in tutto il continente, la compagnia prevede di operare meno dell’1% del suo programma di voli per aprile, maggio e giugno 2020.
Il gruppo irlandese infatti stima che nel trimestre in corso trasporterà meno di 150.000 passeggeri, un calo del 99,%% rispetto al budget previsto per il periodo, che avrebbe dovuto vedere viaggiare 42,4 milioni di passeggeri.
Ryanair conta di riavviare le sue attività di linea nel secondo trimestre dell’anno finanziario (luglio – settembre) e prevede di non superare il 50% del traffico originariamente stimato (44,6 milioni di viaggiatori). Per l’intero anno finanziario che si concluderà nel marzo 2021, Ryanair ora prevede di trasportare meno di 100 milioni di passeggeri, oltre il 35% al di sotto del suo obiettivo originale di 154 milioni.
Ryanair, infatti, ritiene che ci vorrà del tempo prima che i volumi dei passeggeri ritornino ai livelli precedenti, anche una volta che le attività di volo riprenderanno a luglio.
“La fiducia dei consumatori sarà influenzata dalle restrizioni sulla salute pubblica, come i controlli della temperatura negli aeroporti e le mascherine per i passeggeri e il personale a bordo degli aeromobili.” Spiega Ryanair Holdings che stigmatizza gli interventi pubblici per l’aiuto alle compagnie aeree nazionali in difficoltà.
Secondo Ryanair la ripresa dei voli sarà incoraggiata da un abbassamento generale delle tariffe che richiederà politiche aggressive di incentivazione sulle tariffe aeroportuali per incoraggiare i passeggeri a tornare viaggiare e a tal proposito Ryanair continua a chiedere ai governi dell’UE di tagliare le tasse sui passeggeri, le tasse aeroportuali e le tasse di partenza per tutto il settore e come alternativa migliore a quello che definisce il “doping” degli aiuti di Stato selettivi per i vettori di bandiera.
“Quand Ryanair tornerà a volare in modo significativo a luglio, il panorama competitivo europeo saraà distorto da volumi senza precedenti di aiuti di stato da alcuni governi europei alle loro compagnie nazionali. Attualmente questo volume ammonta a 30 miliardi di euro – in aggiunta al supporto sui salari – principalmente a favore di Lufthansa Group, Air France-KLM, Alitalia, SAS e Norwegian. Tutti questi aiuti di Stato violano le norme dell’UE e per molti anni distorceranno le condizioni di parità in Europa nella concorrenza delle compagnie aeree.” Afferma un comunicato. “Lufthansa, Air France-KLM e Alitalia possono ora finanziare molti anni di vendite sottocosto, mentre Ryanair e altre compagnie aeree ben gestite non richiederanno (e non riceverebbero) tali aiuti di Stato.”
Ryanair afferma che sfiderà questi salvataggi a mezzo degli aiuti di stato nei tribunali dell’UE .
“Ryanair ha ripetutamente chiesto che qualsiasi aiuto di stato sia trasparente e non discriminatorio, come i regimi di sostegno ai salari.” Prosegue il comunicato. “Ciò potrebbe, ad esempio in Germania, comportare il taglio delle tasse di partenza o la riduzione delle tasse aeroportuali in Francia, il che avrebbe giovato a tutte le compagnie aeree e ai passeggeri allo stesso modo e non avrebbe favorito solo la compagnia di bandiera locale. In Francia, lo stato sta rimborsando le tasse sul trasporto aereo, ma solo alle compagnie aeree “francesi”, mentre tutte le altre compagnie aeree dell’UE che volano in Francia (come Ryanair, EasyJet e BA) devono ancora pagare tali tasse. Questa discriminazione nel salvataggio è chiaramente in violazione alle regole sugli aiuti di Stato e sulla concorrenza.”
Per quanto riguarda la situazione operativa, il gruppo Ryanair sta intervenendo sulla gestione della flotta e sul personale.
Ryanair infatti sta rivedendo i suoi piani di crescita e gli ordini per nuovi aeromobili aerei.
“Stiamo negoziando attivamente sia con Boeing sia con i lessor degli Airbus A320 di Laudamotion per ridurre il numero delle consegne di aeromobili pianificate nei prossimi 24 mesi, il che potrebbe ridurre i nostri impegni in conto capitale, per riflettere più fedelmente un mercato dei viaggi aerei dell’UE più lento e distorto nel mondo post-COVID-19.” Afferma il comunicato.
“Un altro risultato diretto di questa crisi senza precedenti da COVID-19, della messa a terra di tutti i voli da metà marzo fino almeno a luglio e del panorama distorto degli aiuti di Stato in Europa, Ryanair si aspetta ora che per il recupero della domanda e dei prezzi dei passeggeri (ai livelli del 2019) ci vorranno almeno 2 anni, fino da almeno l’estate del 2022.” Prosegue il comunicato del gruppo irlandese che preannuncia anche tagli sul personale. “Le compagnie del gruppo Ryanair notificheranno a breve ai propri sindacati il suo programma di ristrutturazione e taglio di posti di lavoro, che inizierà a partire da luglio 2020. Questi piani saranno soggetti a consultazione, ma interesseranno tutte le compagnie del gruppo Ryanair e potrebbero comportare la perdita di un massimo di 3.000 posizioni sopratutto tra piloti e assistenti di volo, congedi non retribuiti, riduzioni delle retribuzioni fino al 20% e la chiusura di una serie di basi di aeromobili in tutta Europa fino al recupero del traffico.”
Le riduzioni di posti di lavoro e le retribuzioni saranno estese anche ai team di Head Office e Back Office. Il CEO del gruppo Michael O’Leary, la cui retribuzione è stata ridotta del 50% per aprile e maggio, ha ora deciso di estendere tale riduzione del 50% per il resto dell’esercizio finanziario a marzo 2021.
Redattore: Carlo Dedoni
Fonte della notizia: Ufficio Stampa Ryanair
Foto di copertina di Carlo Dedoni