ICAO, ILO e IMO chiedono lo status di “lavoratori chiave” per il personale specializzato del trasporto aereo e marittimo
L’ICAO (Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile) congiuntamente all’ILO (Organizzazione internazionale del lavoro) e all’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale) hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermano la necessità di definire la designazione di “lavoratori chiave” (key worker) per i milioni di lavoratori specializzati che stanno tenendo in essere le capacità essenziali del commercio aereo e marittimo a livello mondiale.
Il richiamo ai governi di tutto il mondo arriva nel momento in cui le linee guida e le restrizioni sui viaggi continuano impedire o limitare gli spostamenti e gli attraversamenti dei confini, porti e aeroporti rimangono chiusi, alle navi e agli aerei sono negati gli accessi, e tutti gli snodi di trasporto ne risentono.
Le tre agenzie delle Nazioni Unite stanno incoraggiando gli Stati a garantire la designazione di “lavoratore chiave” per i marittimi, il personale marittimo, il personale delle navi da pesca, il personale del settore dell’energia offshore, il personale dell’aviazione, il personale della catena di approvvigionamento del trasporto aereo di merci e il personale dei servizi aeroportuali e portuali.
Firmata a nome del segretario generale dell’ICAO, Fang Liu, del segretario generale dell’IMO, Kitack Lim, e del direttore generale dell’ILO, Guy Ryder, la dichiarazione congiunta evidenzia come lo scorso anno il trasporto aereo abbia trasportato circa 4,5 miliardi di passeggeri e il 35% di tutte le merci globali in termini di valore valore, e come il numero totale di professionisti certificati dell’aviazione (piloti, controllori del traffico aereo e tecnici di manutenzione autorizzati) era di 887.000 nel 2019 secondo i dati ICAO più recenti.
La dichiarazione ha inoltre sottolineato come oltre l’80% degli scambi globali in volume abbia viaggiato con il trasporto marittimo e grazie ai 2 milioni di marittimi del mondo, compresa gran parte dell’offerta alimentare globale. Già a partire da metà giugno, le stime indicano che circa 150.000 marittimi al mese potrebbero richiedere di viaggiare su voli internazionali per il loro rimpatrio o per imbarcarsi su nuove navi.
“Le nostre tre organizzazioni cercano di garantire che i marittimi, il personale portuale, il personale delle navi da pesca, il personale del settore dell’energia offshore, il personale dell’aviazione, il personale della catena di approvvigionamento del trasporto aereo di merci, il personale dei fornitori di servizi negli aeroporti e nei porti siano designati come “lavoratori chiave”, indipendentemente dalla nazionalità, esonerandoli dalle restrizioni di viaggio, garantendo loro accesso alle cure mediche di emergenza e, se necessario, facilitandone il rimpatrio di emergenza,” si legge nella nota congiunta. “Stiamo cercando il sostegno dei governi per facilitare i cambi di equipaggio, le operazioni essenziali per mantenere le catene di approvvigionamento globali di merci e le operazioni relative agli aiuti umanitari, ai voli medici e di soccorso. Per motivi umanitari – e la necessità di rispettare le norme internazionali in materia di sicurezza e occupazione – i cambi di equipaggio non possono essere rinviati a tempo indeterminato.”
Redattore: Carlo Dedoni
Fonte della notizia: Ufficio Stampa ICAO
Foto di copertina di Carlo Dedoni