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La IATA esorta i governi a non adottare misure di quarantena obbligatoria

La IATAInternational Air Transport Association esorta nuovamente i governi a evitare misure di quarantena nel momento in cui riaprono i confini e le economie al resto del mondo. L’associazione internazionale che riunisce 290 compagnie aeree di tutto il mondo sta promuovendo un approccio stratificato per ridurre il rischio che i paesi importino COVID-19 attraverso i viaggi aerei e per mitigare la possibilità di trasmissione nei casi in cui le persone inconsapevolmente infettate potrebbero intraprendere un viaggio.
“L’imposizione di misure di quarantena per i viaggiatori in arrivo mantiene i paesi isolati e i settori dei viaggi e del turismo bloccati. Fortunatamente, esistono alternative politiche che possono ridurre il rischio di importare infezioni da COVID-19 pur consentendo la ripresa dei viaggi e del turismo che sono vitali per avviare economie nazionali. Proponiamo un quadro con livelli di protezione per impedire ai malati di viaggiare e per mitigare il rischio di trasmissione qualora un viaggiatore scopra di essere stato infettato dopo l’arrivo,” ha dichiarato Alexandre de Juniac, direttore generale e CEO della IATA.
Nello specifico, tra le misure per limitare il rischio di importazione dei contagi derivante dai viaggi aerei, la IATA suggerisce precise aree di azione:

Tra le misure di mitigazione del rischio nei casi in cui una persona infetta si metta in viaggio, la IATA suggerisce tre approccio:

“Il riavvio sicuro dell’economia è una priorità. Ciò include viaggi e turismo. Le misure di quarantena possono svolgere un ruolo nel proteggere le persone, ma manterranno anche molti disoccupati. L’alternativa è ridurre i rischi attraverso una serie di misure. Le compagnie aeree offrono già flessibilità, quindi non vi è alcun incentivo a far viaggiare persone malate o a rischio. Dichiarazioni sanitarie, screening e test da parte dei governi aggiungeranno ulteriori livelli di protezione. E se qualcuno viaggia mentre è infetto, possiamo ridurre il rischio di trasmissione con protocolli che impediscano la diffusione durante il viaggio o una volta a destinazione. Inoltre, un’efficace tracciabilità dei contatti può isolare coloro che sono maggiormente a rischio senza gravi interruzioni,” ha affermato de Juniac. “La trasmissione dei dati, necessaria per le dichiarazioni sulla salute, i test e la tracciabilità, solleva preoccupazioni sulla privacy. E gli standard reciprocamente riconosciuti sarebbero necessari per i test. I governi hanno un interesse comune nel trovare soluzioni. Il rapido accordo dei governi con le linee guida dell’ICAO dimostra che sono possibili progressi su questioni complesse laddove esiste la volontà politica di farlo.”
Secondo i dati diffusi da IATA, le misure di quarantena rappresentano un grande ostacolo ai viaggi e secondo il WTTC i viaggi e il turismo rappresentano il 10,3% del PIL globale sostenendo 300 milioni di posti di lavoro (tra diretti, indiretti e indotto), questo significa che l’applicazione della quarantena obbligatoria provocherebbe un importante crollo degli arrivi,  con valori assimilabili a quelli del periodo di lockdown.
“Un approccio stratificato alla sicurezza ha reso il volo il modo più sicuro di viaggiare, pur consentendo al sistema di funzionare in modo efficiente. Questo dovrebbe essere un quadro ispiratore per guidare i governi a proteggere i loro cittadini dai terribili rischi sia del virus che della disoccupazione. La quarantena è una soluzione a sbalzo che protegge una cosa e fallisce assolutamente nell’altra. Abbiamo bisogno di una leadership dei governi che per offra una protezione equilibrata,” ha concluso de Juniac.

 

 

 

Redattore: Carlo Dedoni

Fonte della notizia: Ufficio Stampa IATA
Foto di copertina di Carlo Dedoni

 

 

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