Boeing annuncia una riduzione dei tassi di produzione e lo stop al programma 747 nel 2022

In una lettera inviata ai dipendenti del gruppo nei giorni scorsi, Dave Calhoun, presidente e CEO di Boeing, ha illustrato le prospettive legate all’andamento del mercato nel settore aerospaziale.
Con la situazione sanitaria ancora molto incerta a livello globale, Boeing si trova ad operare in un mercato fortemente condizionato e indebolito dagli effetti della pandemia. Sebbene infatti vi siano timidi segnali di ripresa del settore del trasporto aereo, le forti pressioni finanziarie sugli operatori commerciali li costringono a chiedere ai costruttori di ritardare o rallentare le consegne dei velivoli, ma anche di rinviare le attività manutentive, il ritiro dal servizio di aeromobili più vecchi e, in generale, una riduzione delle spese.
Secondo Calhoun è il momento di prendere decisioni finanziarie importanti che sostengano la liquidità di breve-medio termine, come ad esempio la sospensione dei dividendi, lo stop al riacquisto delle azioni, la riduzione delle spese e dei costi generali e un nuovo indebitamento per 25 miliardi di dollari. Questi passaggi sono propedeutici alla sopravvivenza dell’azienda in questo periodo turbolento tuttavia, spiega Calhoun, vi sono altre sfide legate all’andamento del mercato dell’aviazione commerciale che devono essere affrontate.


“Per allinearci a un mercato più piccolo, nel corso del trimestre abbiamo abbassato i ratei di produzione dei velivoli commerciali e intrapreso azioni sulla forza lavoro,” spiega il presidente e CEO di Boeing. “Sfortunatamente è chiaro che abbiamo bisogno di fare ulteriori aggiustamenti a causa del prolungato impatto del COVID-2019.”
Le misure annunciate da Calhoun comprendono un ulteriore riduzione dei tassi di produzione dei velivoli commerciali a partire dal rallentamento della ripresa della produzione dei 737 rispetto a quanto previsto in precedenza: la produzione infatti salirà gradualmente a 31 aeromobili al mese entro l’inizio del 2022. Il tasso di produzione combinato dei wide body 777 e 777X passerà nel 2021 a due velivoli al mese, un’unità in meno al mese rispetto a quanto annunciato nell’ultimo trimestre. Sempre nel 2021 verrà ulteriormente ridotta la produzione del programma 787 con un tasso sei velivoli al mese. Si tratta di un aggiustamento rispetto alla riduzione precedentemente annunciata che prevedeva il passaggio dagli attuali 10 velivoli al mese a 7 velivoli al mese entro il 2022.
“Con questo tasso di produzione più basso, dovremo anche valutare il modo più efficiente per produrre il 787, incluso lo studio della fattibilità del consolidamento della produzione in un unico sito.” Afferma  Calhoun nella lettera ai dipendenti.
Rimangono invariati i tassi di produzione dei programmi 767 e 747, tuttavia Boeing ha deciso che la produzione dell’iconico 747, la Regina dei Cieli, verrà fermata nel 2022. Boeing proseguirà a produrre e consegnare i velivoli in ordine e a fornire il supporto ai 747 in servizio in tutto il mondo anche in futuro.

Si conclude dunque l’epopea di un velivolo che è diventato a tutti gli effetti uno dei simboli dell’aviazione commerciale, tanto da essere definito “The Queen of the Skies“, la “Regina dei Cieli”. Il programma 747 ha recentemente compiuto 50 anni: il primo 747 infatti completò il primo volo il 9 febbraio 1969, il primo “Jumbo” è entrato in servizio con la PAN AM nel 1979 e da allora, quella del 747 è stata una storia di successo che si concluderà nel 2022 con oltre 1.550 velivoli costruiti.
Nella missiva inviata ai dipendenti di Boeing, Calhoun ha sottolineato che quelle che l’azienda sta intraprendendo sono decisioni dolorose che coinvolgono direttamente i lavoratori e che sono dettate dal fatto che il mercato non riesce a sostenere gli attuali livelli di produzione.
In questo contesto di forte incertezza e difficoltà, Boeing punta sulla diversificazione del suo portafoglio di prodotti, con settori come quello della difesa, governativo e spaziale che consentono all’azienda di avere una certa stabilità finanziaria nel breve termine.

 

 

 

Redattore: Carlo Dedoni

Fonte della notizia e foto: Ufficio Stampa Boeing Media

 

 

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Boeing annuncia una riduzione dei tassi di produzione e lo stop al programma 747 nel 2022

In una lettera inviata ai dipendenti del gruppo nei giorni scorsi, Dave Calhoun, presidente e CEO di Boeing, ha illustrato le prospettive legate all’andamento del mercato nel settore aerospaziale.
Con la situazione sanitaria ancora molto incerta a livello globale, Boeing si trova ad operare in un mercato fortemente condizionato e indebolito dagli effetti della pandemia. Sebbene infatti vi siano timidi segnali di ripresa del settore del trasporto aereo, le forti pressioni finanziarie sugli operatori commerciali li costringono a chiedere ai costruttori di ritardare o rallentare le consegne dei velivoli, ma anche di rinviare le attività manutentive, il ritiro dal servizio di aeromobili più vecchi e, in generale, una riduzione delle spese.
Secondo Calhoun è il momento di prendere decisioni finanziarie importanti che sostengano la liquidità di breve-medio termine, come ad esempio la sospensione dei dividendi, lo stop al riacquisto delle azioni, la riduzione delle spese e dei costi generali e un nuovo indebitamento per 25 miliardi di dollari. Questi passaggi sono propedeutici alla sopravvivenza dell’azienda in questo periodo turbolento tuttavia, spiega Calhoun, vi sono altre sfide legate all’andamento del mercato dell’aviazione commerciale che devono essere affrontate.


“Per allinearci a un mercato più piccolo, nel corso del trimestre abbiamo abbassato i ratei di produzione dei velivoli commerciali e intrapreso azioni sulla forza lavoro,” spiega il presidente e CEO di Boeing. “Sfortunatamente è chiaro che abbiamo bisogno di fare ulteriori aggiustamenti a causa del prolungato impatto del COVID-2019.”
Le misure annunciate da Calhoun comprendono un ulteriore riduzione dei tassi di produzione dei velivoli commerciali a partire dal rallentamento della ripresa della produzione dei 737 rispetto a quanto previsto in precedenza: la produzione infatti salirà gradualmente a 31 aeromobili al mese entro l’inizio del 2022. Il tasso di produzione combinato dei wide body 777 e 777X passerà nel 2021 a due velivoli al mese, un’unità in meno al mese rispetto a quanto annunciato nell’ultimo trimestre. Sempre nel 2021 verrà ulteriormente ridotta la produzione del programma 787 con un tasso sei velivoli al mese. Si tratta di un aggiustamento rispetto alla riduzione precedentemente annunciata che prevedeva il passaggio dagli attuali 10 velivoli al mese a 7 velivoli al mese entro il 2022.
“Con questo tasso di produzione più basso, dovremo anche valutare il modo più efficiente per produrre il 787, incluso lo studio della fattibilità del consolidamento della produzione in un unico sito.” Afferma  Calhoun nella lettera ai dipendenti.
Rimangono invariati i tassi di produzione dei programmi 767 e 747, tuttavia Boeing ha deciso che la produzione dell’iconico 747, la Regina dei Cieli, verrà fermata nel 2022. Boeing proseguirà a produrre e consegnare i velivoli in ordine e a fornire il supporto ai 747 in servizio in tutto il mondo anche in futuro.

Si conclude dunque l’epopea di un velivolo che è diventato a tutti gli effetti uno dei simboli dell’aviazione commerciale, tanto da essere definito “The Queen of the Skies“, la “Regina dei Cieli”. Il programma 747 ha recentemente compiuto 50 anni: il primo 747 infatti completò il primo volo il 9 febbraio 1969, il primo “Jumbo” è entrato in servizio con la PAN AM nel 1979 e da allora, quella del 747 è stata una storia di successo che si concluderà nel 2022 con oltre 1.550 velivoli costruiti.
Nella missiva inviata ai dipendenti di Boeing, Calhoun ha sottolineato che quelle che l’azienda sta intraprendendo sono decisioni dolorose che coinvolgono direttamente i lavoratori e che sono dettate dal fatto che il mercato non riesce a sostenere gli attuali livelli di produzione.
In questo contesto di forte incertezza e difficoltà, Boeing punta sulla diversificazione del suo portafoglio di prodotti, con settori come quello della difesa, governativo e spaziale che consentono all’azienda di avere una certa stabilità finanziaria nel breve termine.

 

 

 

Redattore: Carlo Dedoni

Fonte della notizia e foto: Ufficio Stampa Boeing Media

 

 

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