IATA: nel 2021 timida ripresa del settore aereo, serve ancora il supporto dei governi

Nel suo outlook sul trasporto aereo per il 2021 la IATA (International Air Transport Association) continua a indicare le restrizioni di viaggio come “killer” della domanda. L’associazione internazionale del trasporto aereo stima che i viaggi (misurati in RPK, cioè il numero di passeggeri trasportato per ogni chilometro volato) recupererà fino al 43% del traffico del 2019. Un dato che indica un miglioramento del 26% rispetto al 2020 ma che tuttavia è ben lontano dal rappresentare un pieno recupero del settore. Saranno sempre i mercati domestici a guidare questa ripresa grazie alla crescita del PIL (5,2%), alla disponibilità di liquidità accumulata dai consumatori durante le chiusure, dalla domanda repressa e dall’assenza di restrizioni ai viaggi domestici. La IATA stima che i mercati nazionali potrebbero recuperare il 96% dei livelli pre-crisi (2019) nella seconda metà del 2021. Questo sarebbe un miglioramento del 48% rispetto alla performance del 2020.
Sul piano del traffico internazionale il calo è stato marcato nei primi due mesi del 2021 (86,6% in meno del livello precrisi). La IATA stima che i progressi nelle campagne di vaccinazione nei paesi più sviluppati, e in particolare negli USA e in Europa, si combinino con la migliore capacità di testing dei passeggeri consentendo una certa ripresa del traffico aereo internazionale nella seconda metà dell’anno che a fine anno dovrebbe raggiungere il 34% del livello di traffico del 2019.
La IATA nota che, mentre il 202o è iniziato con un forte aumento del traffico e finito con dati devastanti in termini di traffico, il 2021 sembra voler invertire la tendenza e dopo un avvio con numeri ancora bassi ora si stima che possa rafforzarsi sempre più fino alla fine dell’anno.
Il cargo continua a superare il trasporto passeggeri. Questo trend dovrebbe continuare per tutto il 2021 con una crescita della domanda superiore rispetto al 2020. Questi dati collocheranno il traffico cargo in terreno positivo rispetto ai livelli pre-crisi. I volumi di merci trasportate per via aerea dovrebbero raggiungere le 63,1 milioni di tonnellate nel 2021, un dato molto vicino ai 63,5 milioni di tonnellate registrati nel 2018.
La IATA stima che i ricavi del settore nel complesso si attesteranno a 458 miliardi, circa il 55% dei ricavi complessivi generati nel 2019. Un dato che comunque rappresenta una crescita del 23% rispetto al 2020. Il settore passeggeri registrerà ricavi per 231 miliardi di dollari, in crescita dai 189 miliardi del 2019, ma comunque molto al di sotto dai ricavi complessivi del 2019 (607 miliardi). Il trasporto merci dovrebbe raggiungere ricavi complessivi per 152 miliardi di dollari, un massimo storico. Quest’anno dunque i ricavi del cargo quasi raddoppiando rispetto ai livelli del 2020 e saranno superiori a quelli del 2019 (101 miliardi).
Nella sue proiezioni di mercato infine, la International Air Transport Association prevede che per il 2021 il settore del trasporto aereo registrerà perdite nette per 47,7 miliardi di dollari (margine di profitto netto del -10,4%) ottenendo quindi un miglioramento rispetto alla perdita netta del 2020, stimata in 126,4 miliardi di dollari (margine di profitto netto del -33,9%).
“Questa crisi è più lunga e profonda di quanto ci si potesse aspettare. Le perdite si ridurranno rispetto al 2020, ma la sofferenza per la crisi aumenta. C’è ottimismo nei mercati nazionali, dove la resilienza caratteristica dell’aviazione è dimostrata dai rimbalzi nei mercati senza restrizioni di viaggio interne. Le restrizioni di viaggio imposte dai governi, tuttavia, continuano a smorzare la forte domanda sottostante di viaggi internazionali. Nonostante la stima di 2,4 miliardi di persone che viaggeranno in aereo nel 2021, le compagnie aeree bruceranno altri 81 miliardi di dollari di liquidità”, ha detto Willie Walsh, direttore generale della IATA.
Le prospettive indicano l’inizio della ripresa del settore nell’ultima parte del 2021 e, di fronte all’attuale situazione di crisi corrente, la IATA chiede piani per il riavvio del settore sollecitando i governi a predisporli in modo da non perdere tempo nel riavviare il settore quando la situazione epidemiologica permetterà una riapertura delle frontiere.
“La maggior parte dei governi non ha ancora fornito chiare indicazioni sui parametri di riferimento che utilizzeranno per ridare alle persone la libertà di viaggiare in sicurezza,” ha detto Walsh. “Nel frattempo, una parte significativa dei 3,5 trilioni di dollari di PIL e 88 milioni di posti di lavoro sostenuti dall’aviazione sono a rischio. Riavviare efficacemente il trasporto aereo darà energia ai settori dei viaggi e del turismo e all’economia in generale. Con il virus che diventa endemico, imparare a vivere, lavorare e viaggiare in sicurezza con esso è fondamentale. Questo significa che i governi devono rivolgere la loro attenzione alla gestione del rischio per proteggere i mezzi di sussistenza e le stesse vite.”
La IATA sottolinea inoltre come perdite industriali di questa portata implicheranno un’erosione della liquidità pari a 81 miliardi di dollari nel 2021, oltre ai 149 miliardi di dollari del 2020. Le misure di soccorso finanziario di governi e finanza hanno già riempito questo enorme buco nei bilanci delle compagnie aeree, evitando bancarotte diffuse.  Tuttavia, l’associazione internazionale del trasporto aereo stima che anche quest’anno saranno necessarie altre misure di sostegno da parte dei governi, in particolare sotto forma di programmi di sostegno all’occupazione.
“Grazie alle misure di sostegno dei governi, al taglio dei costi e al successo nell’accesso ai mercati dei capitali, alcune compagnie aeree sembrano in grado di superare la tempesta. Altre sono ammortizzate meno bene e potrebbero aver bisogno di raccogliere più denaro dalle banche o dai mercati dei capitali. Questo si aggiungerà al peso del debito del settore, che è aumentato di 220 miliardi di dollari a 651 miliardi di dollari. C’è un ruolo preciso per i governi nel fornire misure di sollievo che assicurino che i dipendenti e le competenze critiche siano mantenuti per riavviare e ricostruire con successo il trasporto aereo”, ha aggiunto Walsh.
Un altro aspetto chiave sarà quello del contenimento e della riduzione dei costi: secondo IATA l’intero settore del trasporto aereo uscirà finanziariamente indebolito dalla crisi quindi, laddove possibile, tali misure saranno la chiave per ripristinare la salute finanziaria degli operatori. Il rapporto costi-ricavi continua a rappresentare un aspetto critico dal momento in cui le strutture di costi delle compagnie non si sono potute adattare al repentino crollo dei ricavi. A tal proposito la IATA esprime preoccupazione sui trend in salita dei costi del carburante e delle infrastrutture. Il costo del carburante, infatti, è sceso a 46,6 dollari al barile nel 2020 ma, con la ripresa dell’attività economica, adesso è di nuovo in aumento. Si prevede che il prezzo del cherosene per jet salirà a una media di 68,9 dollari al barile nel 2021, avvicinandosi al prezzo medio del 2019 di 77 dollari al barile. Per quanto riguarda i costi unitari non-fuel, la IATA ha registrato un aumento del 17,5% nel 2020 perché i costi fissi sono stati distribuiti su una capacità drasticamente ridotta. Con la crescita della capacità nel 2021 e la maturazione degli sforzi di riduzione dei costi delle compagnie aeree, questo trend si invertirà parzialmente con un calo del 15% nell’anno in corso.
“Il contenimento e la riduzione dei costi saranno in primo piano per le compagnie aeree. I governi e i partner devono avere la stessa mentalità.” Ha sottolineato il direttore generale di IATA. “E questo deve riflettersi nelle voci grandi e in quelle piccole.”
Secondo Walsh non è tollerabile che i fornitori monopolisti di infrastrutture cerchino di recuperare le loro perdite incrementando le tariffe e danneggiando gli operatori. Allo stesso tempo la IATA chiede un maggior controllo sui costi per i test COVID-19 e una riduzione delle tasse su di essi.
“Tutti devono essere allineati nel capire che l’aumento dei costi di viaggio significherà una ripresa economica più lenta. Sono necessari sforzi di riduzione dei costi da tutte le parti.” Ha sottolineato Walsh.
In questo contesto di mercato, la IATA stima come probabile un andamento più lento della capacità offerta dai vettori aerei rispetto alla ripresa della domanda. La pressione esercitata sulle compagnie aeree dal debito e dai prezzi del carburante si riflette nell’esigenza di operare solo servizi positivi per il flusso di cassa.
Tenendo conto del traffico merci e passeggeri, si prevede che il load factor complessivo ponderato aumenti leggermente fino al 60,3% nel 2021. Questo dato è considerevolmente al di sotto del 66% che la IATA stima essere il punto di pareggio per la redditività nel 2021, anche se i costi di cassa delle operazioni saranno coperti.

 

 

 

Redattore: Carlo Dedoni

Fonte della notizia: Ufficio Stampa IATA

Foto di copertina di Salvatore Cossu

 

 

 

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Nel suo outlook sul trasporto aereo per il 2021 la IATA (International Air Transport Association) continua a indicare le restrizioni di viaggio come “killer” della domanda. L’associazione internazionale del trasporto aereo stima che i viaggi (misurati in RPK, cioè il numero di passeggeri trasportato per ogni chilometro volato) recupererà fino al 43% del traffico del 2019. Un dato che indica un miglioramento del 26% rispetto al 2020 ma che tuttavia è ben lontano dal rappresentare un pieno recupero del settore. Saranno sempre i mercati domestici a guidare questa ripresa grazie alla crescita del PIL (5,2%), alla disponibilità di liquidità accumulata dai consumatori durante le chiusure, dalla domanda repressa e dall’assenza di restrizioni ai viaggi domestici. La IATA stima che i mercati nazionali potrebbero recuperare il 96% dei livelli pre-crisi (2019) nella seconda metà del 2021. Questo sarebbe un miglioramento del 48% rispetto alla performance del 2020.
Sul piano del traffico internazionale il calo è stato marcato nei primi due mesi del 2021 (86,6% in meno del livello precrisi). La IATA stima che i progressi nelle campagne di vaccinazione nei paesi più sviluppati, e in particolare negli USA e in Europa, si combinino con la migliore capacità di testing dei passeggeri consentendo una certa ripresa del traffico aereo internazionale nella seconda metà dell’anno che a fine anno dovrebbe raggiungere il 34% del livello di traffico del 2019.
La IATA nota che, mentre il 202o è iniziato con un forte aumento del traffico e finito con dati devastanti in termini di traffico, il 2021 sembra voler invertire la tendenza e dopo un avvio con numeri ancora bassi ora si stima che possa rafforzarsi sempre più fino alla fine dell’anno.
Il cargo continua a superare il trasporto passeggeri. Questo trend dovrebbe continuare per tutto il 2021 con una crescita della domanda superiore rispetto al 2020. Questi dati collocheranno il traffico cargo in terreno positivo rispetto ai livelli pre-crisi. I volumi di merci trasportate per via aerea dovrebbero raggiungere le 63,1 milioni di tonnellate nel 2021, un dato molto vicino ai 63,5 milioni di tonnellate registrati nel 2018.
La IATA stima che i ricavi del settore nel complesso si attesteranno a 458 miliardi, circa il 55% dei ricavi complessivi generati nel 2019. Un dato che comunque rappresenta una crescita del 23% rispetto al 2020. Il settore passeggeri registrerà ricavi per 231 miliardi di dollari, in crescita dai 189 miliardi del 2019, ma comunque molto al di sotto dai ricavi complessivi del 2019 (607 miliardi). Il trasporto merci dovrebbe raggiungere ricavi complessivi per 152 miliardi di dollari, un massimo storico. Quest’anno dunque i ricavi del cargo quasi raddoppiando rispetto ai livelli del 2020 e saranno superiori a quelli del 2019 (101 miliardi).
Nella sue proiezioni di mercato infine, la International Air Transport Association prevede che per il 2021 il settore del trasporto aereo registrerà perdite nette per 47,7 miliardi di dollari (margine di profitto netto del -10,4%) ottenendo quindi un miglioramento rispetto alla perdita netta del 2020, stimata in 126,4 miliardi di dollari (margine di profitto netto del -33,9%).
“Questa crisi è più lunga e profonda di quanto ci si potesse aspettare. Le perdite si ridurranno rispetto al 2020, ma la sofferenza per la crisi aumenta. C’è ottimismo nei mercati nazionali, dove la resilienza caratteristica dell’aviazione è dimostrata dai rimbalzi nei mercati senza restrizioni di viaggio interne. Le restrizioni di viaggio imposte dai governi, tuttavia, continuano a smorzare la forte domanda sottostante di viaggi internazionali. Nonostante la stima di 2,4 miliardi di persone che viaggeranno in aereo nel 2021, le compagnie aeree bruceranno altri 81 miliardi di dollari di liquidità”, ha detto Willie Walsh, direttore generale della IATA.
Le prospettive indicano l’inizio della ripresa del settore nell’ultima parte del 2021 e, di fronte all’attuale situazione di crisi corrente, la IATA chiede piani per il riavvio del settore sollecitando i governi a predisporli in modo da non perdere tempo nel riavviare il settore quando la situazione epidemiologica permetterà una riapertura delle frontiere.
“La maggior parte dei governi non ha ancora fornito chiare indicazioni sui parametri di riferimento che utilizzeranno per ridare alle persone la libertà di viaggiare in sicurezza,” ha detto Walsh. “Nel frattempo, una parte significativa dei 3,5 trilioni di dollari di PIL e 88 milioni di posti di lavoro sostenuti dall’aviazione sono a rischio. Riavviare efficacemente il trasporto aereo darà energia ai settori dei viaggi e del turismo e all’economia in generale. Con il virus che diventa endemico, imparare a vivere, lavorare e viaggiare in sicurezza con esso è fondamentale. Questo significa che i governi devono rivolgere la loro attenzione alla gestione del rischio per proteggere i mezzi di sussistenza e le stesse vite.”
La IATA sottolinea inoltre come perdite industriali di questa portata implicheranno un’erosione della liquidità pari a 81 miliardi di dollari nel 2021, oltre ai 149 miliardi di dollari del 2020. Le misure di soccorso finanziario di governi e finanza hanno già riempito questo enorme buco nei bilanci delle compagnie aeree, evitando bancarotte diffuse.  Tuttavia, l’associazione internazionale del trasporto aereo stima che anche quest’anno saranno necessarie altre misure di sostegno da parte dei governi, in particolare sotto forma di programmi di sostegno all’occupazione.
“Grazie alle misure di sostegno dei governi, al taglio dei costi e al successo nell’accesso ai mercati dei capitali, alcune compagnie aeree sembrano in grado di superare la tempesta. Altre sono ammortizzate meno bene e potrebbero aver bisogno di raccogliere più denaro dalle banche o dai mercati dei capitali. Questo si aggiungerà al peso del debito del settore, che è aumentato di 220 miliardi di dollari a 651 miliardi di dollari. C’è un ruolo preciso per i governi nel fornire misure di sollievo che assicurino che i dipendenti e le competenze critiche siano mantenuti per riavviare e ricostruire con successo il trasporto aereo”, ha aggiunto Walsh.
Un altro aspetto chiave sarà quello del contenimento e della riduzione dei costi: secondo IATA l’intero settore del trasporto aereo uscirà finanziariamente indebolito dalla crisi quindi, laddove possibile, tali misure saranno la chiave per ripristinare la salute finanziaria degli operatori. Il rapporto costi-ricavi continua a rappresentare un aspetto critico dal momento in cui le strutture di costi delle compagnie non si sono potute adattare al repentino crollo dei ricavi. A tal proposito la IATA esprime preoccupazione sui trend in salita dei costi del carburante e delle infrastrutture. Il costo del carburante, infatti, è sceso a 46,6 dollari al barile nel 2020 ma, con la ripresa dell’attività economica, adesso è di nuovo in aumento. Si prevede che il prezzo del cherosene per jet salirà a una media di 68,9 dollari al barile nel 2021, avvicinandosi al prezzo medio del 2019 di 77 dollari al barile. Per quanto riguarda i costi unitari non-fuel, la IATA ha registrato un aumento del 17,5% nel 2020 perché i costi fissi sono stati distribuiti su una capacità drasticamente ridotta. Con la crescita della capacità nel 2021 e la maturazione degli sforzi di riduzione dei costi delle compagnie aeree, questo trend si invertirà parzialmente con un calo del 15% nell’anno in corso.
“Il contenimento e la riduzione dei costi saranno in primo piano per le compagnie aeree. I governi e i partner devono avere la stessa mentalità.” Ha sottolineato il direttore generale di IATA. “E questo deve riflettersi nelle voci grandi e in quelle piccole.”
Secondo Walsh non è tollerabile che i fornitori monopolisti di infrastrutture cerchino di recuperare le loro perdite incrementando le tariffe e danneggiando gli operatori. Allo stesso tempo la IATA chiede un maggior controllo sui costi per i test COVID-19 e una riduzione delle tasse su di essi.
“Tutti devono essere allineati nel capire che l’aumento dei costi di viaggio significherà una ripresa economica più lenta. Sono necessari sforzi di riduzione dei costi da tutte le parti.” Ha sottolineato Walsh.
In questo contesto di mercato, la IATA stima come probabile un andamento più lento della capacità offerta dai vettori aerei rispetto alla ripresa della domanda. La pressione esercitata sulle compagnie aeree dal debito e dai prezzi del carburante si riflette nell’esigenza di operare solo servizi positivi per il flusso di cassa.
Tenendo conto del traffico merci e passeggeri, si prevede che il load factor complessivo ponderato aumenti leggermente fino al 60,3% nel 2021. Questo dato è considerevolmente al di sotto del 66% che la IATA stima essere il punto di pareggio per la redditività nel 2021, anche se i costi di cassa delle operazioni saranno coperti.

 

 

 

Redattore: Carlo Dedoni

Fonte della notizia: Ufficio Stampa IATA

Foto di copertina di Salvatore Cossu

 

 

 

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