Un sondaggio voluto dall’Aeroporto di Bologna rivela che gli Italiani vogliono tornare a volare

L’arrivo dell’estate, accompagnato da una campagna vaccinale che sta spingendo sempre più in basso i numeri del bollettino quotidiano del COVID-19, sta cambiando le prospettive di viaggio degli italiani che ora programmano di tornare a volare entro i prossimi 12 mesi.
Uno studio condotto a maggio 2021 dall’istituto di ricerca GPF Inspiring Research per conto dell’Aeroporto di Bologna, evidenzia infatti come il 93,2% degli intervistati viaggerà in aereo (o ha intenzione di farlo) nel corso dei prossimi 12 mesi.
Più di 8 italiani su 10 (l’81,3%, +1,3% rispetto al 2020) programmano di tornare a solcare i cieli per turismo o per raggiungere la meta delle prossime vacanze. Il 46,7% riprenderà invece a volare per tornare a far visita ai propri cari, per motivi di salute e di studio. Questa categoria di viaggiatori segna l’incremento più elevato, con un +11,6% rispetto al 2020. Chiudono il podio i viaggiatori di affari che, con un +5,2% rispetto al 2020, rappresentano il 31% del campione (nota: la somma dei risultati è superiore a 100, in quanto gli intervistati potevano dichiarare più motivi di viaggio).
In particolare, i viaggiatori business sembrano essere i più desiderosi di recuperare il tempo perso, tanto che il 38,2% di questi ha dichiarato che tornerà a volare con una frequenza addirittura superiore rispetto al 2019, ultimo anno di normalità prima dello scoppio della pandemia, mentre il 41,7% manterrà le stesse abitudini pre-COVID.
L’astinenza da vacanze imposta dal 2020 ha colpito però anche i viaggiatori leisure, tanto che il 26,6% di questi ha dichiarato che prevede di volare nei prossimi 12 mesi con una frequenza ancora maggiore rispetto al 2019. In Italia, la meta turistica più ambita è Palermo, seguita da Roma e Catania. Mentre Barcellona, le isole greche e Atene sono le destinazioni internazionali più sognate nel post pandemia.
Inoltre, il 65% del campione ha dichiarato di voler tornare ad effettuare un viaggio aereo per turismo già durante l’estate 2021 (periodo da giugno a settembre), facendo segnare un +21,2% rispetto al 2020. Aumenta leggermente l’esterofilia degli italiani, con il 47,3% (contro il 44,5% del 2020) che programma di trascorrere questa estate fuori dall’Italia, ma la maggior parte degli italiani continuerà a volare entro i confini nazionali (58,3%, contro il 62,6% del 2020).
Ma quali sono i driver che guideranno la ripresa di voli? Lo studio di GPF/Aeroporto di Bologna evidenzia come il completamento del ciclo vaccinale rappresenta, con il 39,6%, il primo elemento che spinge a tornare a volare. Importante, per gli italiani, è anche la garanzia di assenza di rischi per la salute nelle località di destinazione, che si pone al secondo posto con il 36,4%. Chiude il podio la garanzia di assenza di rischi in aereo con il 33,3%. Al quarto posto invece la garanzia di assenza di rischi in aeroporto, con il 30% (nota: erano possibili più risposte).
Per quanto riguarda gli scali aeroportuali, indicativo il fatto che l’83,2% degli intervistati percepisce come medio-basso o nullo il rischio di contagio in questi luoghi. Percentuale che scende al 75,3% per quanto riguarda il rischio in aereo. Dati che evidenziano come le misure di sicurezza implementate sia a terra che in volo vengano ritenute efficaci dai viaggiatori.
La tutela della salute resta quindi il motivo principale che fa da ago della bilancia tra il tornare a volare o meno. Proprio questo è uno dei motivi per cui è stata studiata la soluzione del Green Pass, che sembra mettere d’accordo un po’ tutti gli italiani tanto che, qualora fosse indispensabile per volare, 8 su 10 (80,2%) si dicono favorevoli all’adozione.
Spicca però il motivo principale per il quale il 50,8% dei rispondenti che si dice contrario al Green Pass (l’11,4% del campione): non ritiene giusto che alcuni possano viaggiare prima che il vaccino sia somministrato o reso accessibile a tutti. Segno che, probabilmente, ancora non sono stati compresi a fondo i requisiti necessari per ottenere il pass vaccinale.

Redattore: Carlo Dedoni

Fonte della notizia: Ufficio Stampa Aeroporto di Bologna

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Un sondaggio voluto dall’Aeroporto di Bologna rivela che gli Italiani vogliono tornare a volare

L’arrivo dell’estate, accompagnato da una campagna vaccinale che sta spingendo sempre più in basso i numeri del bollettino quotidiano del COVID-19, sta cambiando le prospettive di viaggio degli italiani che ora programmano di tornare a volare entro i prossimi 12 mesi.
Uno studio condotto a maggio 2021 dall’istituto di ricerca GPF Inspiring Research per conto dell’Aeroporto di Bologna, evidenzia infatti come il 93,2% degli intervistati viaggerà in aereo (o ha intenzione di farlo) nel corso dei prossimi 12 mesi.
Più di 8 italiani su 10 (l’81,3%, +1,3% rispetto al 2020) programmano di tornare a solcare i cieli per turismo o per raggiungere la meta delle prossime vacanze. Il 46,7% riprenderà invece a volare per tornare a far visita ai propri cari, per motivi di salute e di studio. Questa categoria di viaggiatori segna l’incremento più elevato, con un +11,6% rispetto al 2020. Chiudono il podio i viaggiatori di affari che, con un +5,2% rispetto al 2020, rappresentano il 31% del campione (nota: la somma dei risultati è superiore a 100, in quanto gli intervistati potevano dichiarare più motivi di viaggio).
In particolare, i viaggiatori business sembrano essere i più desiderosi di recuperare il tempo perso, tanto che il 38,2% di questi ha dichiarato che tornerà a volare con una frequenza addirittura superiore rispetto al 2019, ultimo anno di normalità prima dello scoppio della pandemia, mentre il 41,7% manterrà le stesse abitudini pre-COVID.
L’astinenza da vacanze imposta dal 2020 ha colpito però anche i viaggiatori leisure, tanto che il 26,6% di questi ha dichiarato che prevede di volare nei prossimi 12 mesi con una frequenza ancora maggiore rispetto al 2019. In Italia, la meta turistica più ambita è Palermo, seguita da Roma e Catania. Mentre Barcellona, le isole greche e Atene sono le destinazioni internazionali più sognate nel post pandemia.
Inoltre, il 65% del campione ha dichiarato di voler tornare ad effettuare un viaggio aereo per turismo già durante l’estate 2021 (periodo da giugno a settembre), facendo segnare un +21,2% rispetto al 2020. Aumenta leggermente l’esterofilia degli italiani, con il 47,3% (contro il 44,5% del 2020) che programma di trascorrere questa estate fuori dall’Italia, ma la maggior parte degli italiani continuerà a volare entro i confini nazionali (58,3%, contro il 62,6% del 2020).
Ma quali sono i driver che guideranno la ripresa di voli? Lo studio di GPF/Aeroporto di Bologna evidenzia come il completamento del ciclo vaccinale rappresenta, con il 39,6%, il primo elemento che spinge a tornare a volare. Importante, per gli italiani, è anche la garanzia di assenza di rischi per la salute nelle località di destinazione, che si pone al secondo posto con il 36,4%. Chiude il podio la garanzia di assenza di rischi in aereo con il 33,3%. Al quarto posto invece la garanzia di assenza di rischi in aeroporto, con il 30% (nota: erano possibili più risposte).
Per quanto riguarda gli scali aeroportuali, indicativo il fatto che l’83,2% degli intervistati percepisce come medio-basso o nullo il rischio di contagio in questi luoghi. Percentuale che scende al 75,3% per quanto riguarda il rischio in aereo. Dati che evidenziano come le misure di sicurezza implementate sia a terra che in volo vengano ritenute efficaci dai viaggiatori.
La tutela della salute resta quindi il motivo principale che fa da ago della bilancia tra il tornare a volare o meno. Proprio questo è uno dei motivi per cui è stata studiata la soluzione del Green Pass, che sembra mettere d’accordo un po’ tutti gli italiani tanto che, qualora fosse indispensabile per volare, 8 su 10 (80,2%) si dicono favorevoli all’adozione.
Spicca però il motivo principale per il quale il 50,8% dei rispondenti che si dice contrario al Green Pass (l’11,4% del campione): non ritiene giusto che alcuni possano viaggiare prima che il vaccino sia somministrato o reso accessibile a tutti. Segno che, probabilmente, ancora non sono stati compresi a fondo i requisiti necessari per ottenere il pass vaccinale.

Redattore: Carlo Dedoni

Fonte della notizia: Ufficio Stampa Aeroporto di Bologna

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