Dati IATA: nel 2022 traffico passeggeri sulla via della ripresa mentre il cargo rallenta

Oggi la IATA (International Air Transport Association) ha diffuso i dati di traffico relativi al mese di dicembre e all’intero anno 2022 sottolineando come il settore del trasporto aereo abbia proseguito nel suo percorso di ripresa e ritorno ai ritmi prepandemia del 2019.
Per quanto riguarda il trasporto passeggeri, il traffico totale nel 2022 (misurato in passeggeri trasportati per chilometro volato RPK) è aumentato del 64,4% rispetto al 2021. A livello globale, il traffico dell’intero anno 2022 è stato pari al 68,5% dei livelli pre-pandemia (2019). Il traffico totale di dicembre 2022 è aumentato del 39,7% rispetto a dicembre 2021 e ha raggiunto il 76,9% del livello di dicembre 2019.
Nel dettaglio,  il traffico internazionale nel 2022 è aumentato del 152,7% rispetto al 2021 e ha raggiunto il 62,2% dei livelli del 2019. Il traffico internazionale di dicembre 2022 è aumentato dell’80,2% rispetto a dicembre 2021, raggiungendo il 75,1% del livello di dicembre 2019. Per quanto riguarda invece il traffico nazionale invece, l’aumento è stato del 10,9% rispetto all’anno precedente. Il traffico nazionale del 2022 ha raggiunto il 79,6% del livello dell’intero anno 2019. Il traffico nazionale di dicembre 2022 è aumentato del 2,6% rispetto al periodo precedente e si è attestato al 79,9% del traffico di dicembre 2019.
Willie Walsh, direttore generale di IATA, ha commentato: “Il settore ha lasciato il 2022 in una forma molto più forte di quella in cui è entrato, poiché la maggior parte dei governi ha eliminato le restrizioni di viaggio COVID-19 durante l’anno e le persone hanno approfittato del ripristino della libertà di viaggiare. Questo slancio dovrebbe continuare nel nuovo anno, nonostante le reazioni eccessive di alcuni governi alla riapertura della Cina.”
Per quanto riguarda il trasporto merci, nel 2022 il settore ha registrato un significativo passo indietro rispetto ai livelli del 2021 avvicinandosi alle prestazioni del 2019. La domanda globale per l’intero anno 2022, misurata in tonnellate-chilometro cargo (CTK), è diminuita dell’8,0% rispetto al 2021 (-8,2% per le operazioni internazionali). Rispetto al 2019, è diminuita dell’1,6% (sia a livello globale che internazionale). La capacità nel 2022, misurata in tonnellate-chilometro di carico disponibili (ACTK), è stata superiore del 3,0% rispetto al 2021 (+4,5% per le operazioni internazionali). Rispetto ai livelli del 2019 (pre-COVID), la capacità è diminuita dell’8,2% (-9,0% per le operazioni internazionali).
In particolare, a dicembre si è assistito a un ammorbidimento della performance: la domanda globale è stata del 15,3% inferiore ai livelli del 2021 (-15,8% per le operazioni internazionali). La domanda mensile di merci è rimasta al di sotto dei livelli del 2021 a partire da marzo 2022. La capacità globale è stata del 2,2% inferiore ai livelli del 2021 (0,5% per le operazioni internazionali). Si tratta della decima contrazione mensile consecutiva rispetto ai risultati del 2021.
La IATA segnale come il 2022 si sia concluso con segnali contrastanti:

  • I nuovi ordini di esportazione globali, un indicatore principale della domanda di merci, sono rimasti allo stesso livello da ottobre. Per le principali economie, i nuovi ordini di esportazione si stanno riducendo, tranne che in Germania, Stati Uniti e Giappone, dove sono cresciuti.
  • Il commercio mondiale di beni è diminuito dell’1,5% a novembre, rispetto all’aumento del 3,4% di ottobre.
  • L’indice dei prezzi al consumo per i Paesi del G7 ha indicato un’inflazione al 6,8% per dicembre. Il calo di 0,6 punti percentuali rispetto a novembre (7,4%) è stato il maggiore nel corso dell’anno. L’inflazione dei prezzi alla produzione (input) è scesa al 12,7% in ottobre, il livello più basso finora registrato nel 2022.

“A fronte di significative incertezze politiche ed economiche, le prestazioni del trasporto aereo di merci sono diminuite rispetto agli straordinari livelli del 2021. Ciò ha portato la domanda di trasporto aereo di merci all’1,6% al di sotto dei livelli del 2019 (pre-pandemia). Le continue misure adottate dai principali governi per combattere l’inflazione raffreddando le economie dovrebbero comportare un ulteriore calo dei volumi di merci nel 2023, fino a -5,6% rispetto al 2019. Tuttavia, ci vorrà del tempo prima che queste misure si ripercuotano sulle tariffe cargo. Quindi, la buona notizia per il cargo aereo è che i rendimenti medi e i ricavi totali per il 2023 dovrebbero rimanere ben al di sopra di quelli precedenti alla pandemia. Questo dovrebbe dare un po’ di respiro in quello che probabilmente sarà un ambiente commerciale difficile nell’anno a venire”, ha commentato Willie Walsh.

 

 

Redattore: Carlo Dedoni

Fonte della notizia: Ufficio Stampa IATA
Foto di copertina di Salvatore Cossu

 

 

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Dati IATA: nel 2022 traffico passeggeri sulla via della ripresa mentre il cargo rallenta

Dati IATA: nel 2022 traffico passeggeri sulla via della ripresa mentre il cargo rallenta

Oggi la IATA (International Air Transport Association) ha diffuso i dati di traffico relativi al mese di dicembre e all’intero anno 2022 sottolineando come il settore del trasporto aereo abbia proseguito nel suo percorso di ripresa e ritorno ai ritmi prepandemia del 2019.
Per quanto riguarda il trasporto passeggeri, il traffico totale nel 2022 (misurato in passeggeri trasportati per chilometro volato RPK) è aumentato del 64,4% rispetto al 2021. A livello globale, il traffico dell’intero anno 2022 è stato pari al 68,5% dei livelli pre-pandemia (2019). Il traffico totale di dicembre 2022 è aumentato del 39,7% rispetto a dicembre 2021 e ha raggiunto il 76,9% del livello di dicembre 2019.
Nel dettaglio,  il traffico internazionale nel 2022 è aumentato del 152,7% rispetto al 2021 e ha raggiunto il 62,2% dei livelli del 2019. Il traffico internazionale di dicembre 2022 è aumentato dell’80,2% rispetto a dicembre 2021, raggiungendo il 75,1% del livello di dicembre 2019. Per quanto riguarda invece il traffico nazionale invece, l’aumento è stato del 10,9% rispetto all’anno precedente. Il traffico nazionale del 2022 ha raggiunto il 79,6% del livello dell’intero anno 2019. Il traffico nazionale di dicembre 2022 è aumentato del 2,6% rispetto al periodo precedente e si è attestato al 79,9% del traffico di dicembre 2019.
Willie Walsh, direttore generale di IATA, ha commentato: “Il settore ha lasciato il 2022 in una forma molto più forte di quella in cui è entrato, poiché la maggior parte dei governi ha eliminato le restrizioni di viaggio COVID-19 durante l’anno e le persone hanno approfittato del ripristino della libertà di viaggiare. Questo slancio dovrebbe continuare nel nuovo anno, nonostante le reazioni eccessive di alcuni governi alla riapertura della Cina.”
Per quanto riguarda il trasporto merci, nel 2022 il settore ha registrato un significativo passo indietro rispetto ai livelli del 2021 avvicinandosi alle prestazioni del 2019. La domanda globale per l’intero anno 2022, misurata in tonnellate-chilometro cargo (CTK), è diminuita dell’8,0% rispetto al 2021 (-8,2% per le operazioni internazionali). Rispetto al 2019, è diminuita dell’1,6% (sia a livello globale che internazionale). La capacità nel 2022, misurata in tonnellate-chilometro di carico disponibili (ACTK), è stata superiore del 3,0% rispetto al 2021 (+4,5% per le operazioni internazionali). Rispetto ai livelli del 2019 (pre-COVID), la capacità è diminuita dell’8,2% (-9,0% per le operazioni internazionali).
In particolare, a dicembre si è assistito a un ammorbidimento della performance: la domanda globale è stata del 15,3% inferiore ai livelli del 2021 (-15,8% per le operazioni internazionali). La domanda mensile di merci è rimasta al di sotto dei livelli del 2021 a partire da marzo 2022. La capacità globale è stata del 2,2% inferiore ai livelli del 2021 (0,5% per le operazioni internazionali). Si tratta della decima contrazione mensile consecutiva rispetto ai risultati del 2021.
La IATA segnale come il 2022 si sia concluso con segnali contrastanti:

  • I nuovi ordini di esportazione globali, un indicatore principale della domanda di merci, sono rimasti allo stesso livello da ottobre. Per le principali economie, i nuovi ordini di esportazione si stanno riducendo, tranne che in Germania, Stati Uniti e Giappone, dove sono cresciuti.
  • Il commercio mondiale di beni è diminuito dell’1,5% a novembre, rispetto all’aumento del 3,4% di ottobre.
  • L’indice dei prezzi al consumo per i Paesi del G7 ha indicato un’inflazione al 6,8% per dicembre. Il calo di 0,6 punti percentuali rispetto a novembre (7,4%) è stato il maggiore nel corso dell’anno. L’inflazione dei prezzi alla produzione (input) è scesa al 12,7% in ottobre, il livello più basso finora registrato nel 2022.

“A fronte di significative incertezze politiche ed economiche, le prestazioni del trasporto aereo di merci sono diminuite rispetto agli straordinari livelli del 2021. Ciò ha portato la domanda di trasporto aereo di merci all’1,6% al di sotto dei livelli del 2019 (pre-pandemia). Le continue misure adottate dai principali governi per combattere l’inflazione raffreddando le economie dovrebbero comportare un ulteriore calo dei volumi di merci nel 2023, fino a -5,6% rispetto al 2019. Tuttavia, ci vorrà del tempo prima che queste misure si ripercuotano sulle tariffe cargo. Quindi, la buona notizia per il cargo aereo è che i rendimenti medi e i ricavi totali per il 2023 dovrebbero rimanere ben al di sopra di quelli precedenti alla pandemia. Questo dovrebbe dare un po’ di respiro in quello che probabilmente sarà un ambiente commerciale difficile nell’anno a venire”, ha commentato Willie Walsh.

 

 

Redattore: Carlo Dedoni

Fonte della notizia: Ufficio Stampa IATA
Foto di copertina di Salvatore Cossu

 

 

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