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dal molo audace al valentino
Settantacinque anni fa, il 1° aprile del 1926, quattro biplani monomotori Cant 10 realizzati dalle Officine Aeronautiche di Monfalcone effettuavano il primo collegamento Trieste-Torino e Torino-Trieste: un atto di coraggio imprenditoriale da parte dei fratelli Cosulich che, provenienti da Lussinpiccolo, si erano lanciati nell'avventura fondando il Cantiere Navale Triestino e le Officine Aeronautiche che negli anni a venire si sarebbero trasformati nei CRDA Cantieri Riuniti dell'Adriatico che tanto seppero dare quale poderosa industria navale ed aeronautica. Dal Molo Audace di Trieste e dallo specchio d'acqua del Parco del Valentino a Torino: centinaia di chilometri di volo avventuroso all'alba del secolo, quando non esistevano ancora i radar e per orientarsi si seguivano i corsi dei fiumi o le linee ferroviarie. E' l'affascinante storia della Sisa, la prima compagnia aerea commerciale italiana, e dei suoi uomini. A Trieste, davanti al Molo Audace, su un lato di una piccola costruzione in mattoni è stata apposta una targa che ricorda che da quello specchio d'acqua è partita la prima linea aerea commerciale italiana: è un piccolo falso storico, per così dire, perchè il volo inaugurale partì, complice la bora, da Portorose, il 1° aprile 1926. Fu in pratica l'inizio dell'aviazione commerciale italiana, voluta dalla imprenditorialità dei fratelli Cosulich che credettero nella possibilità dell'aereo come futuro mezzo di trasporto, una attività che nata appunto nel 1926 doveva terminare nel 1934 con l'assorbimento della Sisa - insieme ad altre Compagnie aeree nel frattempo sorte-nella Ala Littoria. Questo avvenimento che segna una tappa importantissima nella storia dell'aviazione civile. La Sisa, Società Italiana Servizi Aerei, poteva chiudere il primo anno d'attività con interessanti cifre: 575 collegamenti effettuati, 1.589 ore di volo, 238,262 chilometri percorsi, 1.588 passeggeri, 13.470 Kg di merci e bagagli e 12.946 trasportati. Poi vennero i nuovi collegamenti: Zara-Ancona-Venezia, Trieste-Fiume-Zara, Trieste-Brioni-Venezia, Trieste-Venezia-Pavia-Genova ed ancora Ancona-Zara, Fiume-Abbazia-Brioni-Venezia, fino al 1933 quando iniziava il suo declino. Il 1° maggio 1934 alla presenza del personale, il presidente della Società salutava tutti i collaboratori: la bandiera della Sisa scendeva dal pennone dell'hangar per essere sostituita da quella della SAM Società Aerea Mediterranea che avrebbe poi assunto il nome d'Ala Littoria. Una nuova era si apriva per l'aviazione commerciale italiana.
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